L’Organizzazione meteorologica mondiale, mercoledì 15 gennaio, ha confermato che lo scorso anno è stato il secondo anno più caldo mai registrato dopo il 2016.
Il segretario generale della WMO (la “World Metereological Organization” l’organizzazione intergovernativa di carattere tecnico che si occupa di meteorologia e comprende 191 Stati membri e Territori), Petteri Taalas, ha dichiarato che: “Dall’era preindustriale la temperatura media globale è aumentata di circa 1,1° C e il contenuto di calore degli oceani attualmente è a livelli record”. “Sul percorso attuale delle emissioni di anidride carbonica, stiamo andando verso un aumento della temperatura da 3 a 5 gradi Celsius entro la fine del secolo”.
L’analisi della WMO ha mostrato che nel 2019 la temperatura globale annuale è stata più calda di 1,1°C rispetto al periodo 1850-1900, o al periodo preindustriale.
Solo il 2016 è stato più caldo del 2019, ma ciò si è verificato a causa di un fortissimo El Niño (il fenomeno climatico periodico che, in media ogni cinque anni, provoca nei mesi di dicembre e gennaio un forte riscaldamento delle acque dell’Oceano Pacifico Centro-Meridionale e Orientale), che, combinato con un cambiamento climatico a lungo termine, ha provocato il riscaldamento.
Come se ciò non bastasse, le temperature medie degli ultimi cinque e dieci anni, rispettivamente, sono state le più alte mai registrate. Dagli anni ’80, ogni decennio è stato più caldo di quello precedente: una tendenza che l’agenzia delle Nazioni Unite prevede continuerà a causa del livello record di gas a effetto serra nell’atmosfera.
La WMO ha aggiunto che anche il 2019 e l’ultimo decennio sono stati caratterizzati da scioglimento dei ghiacciai, livelli del mare da record, aumento del calore e dell’acidificazione degli oceani e condizioni meteorologiche estreme, fenomeni questi che hanno tutti “impatti importanti” sulla salute umana e l’ambiente naturale.
Nel frattempo, afferma Taalas, il nuovo anno è iniziato da dove il 2019 si era interrotto.
“Nel 2019 l’Australia ha registrato il suo anno più caldo e secco in assoluto, ponendo le basi per gli enormi incendi che sono stati così devastanti per le persone e le proprietà, la fauna selvatica, gli ecosistemi e l’ambiente. Sfortunatamente, prevediamo condizioni climatiche estreme per tutto il 2020 e per i prossimi decenni, alimentate da livelli record di gas serra che intrappolano il calore nell’atmosfera”.
Fonte: a cura della redazione di Ancler
16/01/2020