Da oggi sono previsti nuovi sopralluoghi e vertici di vigili del fuoco e investigatori incaricati dal procuratore Giuseppe De Falco di chiarire quanto è successo.
Massima attenzione sull’incendio alla Mecoris. Mentre da oggi sono previsti nuovi sopralluoghi e vertici di vigili del fuoco e degli investigatori incaricati dal procuratore Giuseppe De Falco di chiarire quanto è successo l’altra domenica, sul caso prende posizione Legambiente.
Il neo-presidente del circolo cittadino il Cigno dell’associazione ambientalista Stefano Ceccarelli esordisce così: «Domate le fiamme, dichiarata chiusa l’emergenza, è tempo di una riflessione sulle cause. Su quelle contingenti, legate allo specifico episodio, sta già lavorando la magistratura, alla quale va il nostro sostegno, insieme all’invito ad andare fino in fondo senza fare sconti a nessuno. Ma non possiamo fermarci qui».
L’obiettivo di Legambiente è «capire come evitare che altri roghi, nella martoriata Valle del Sacco come altrove, continuino a divampare compromettendo la salute delle persone e degli ecosistemi. Un fatto è certo: il ciclo dei rifiuti, in troppe regioni italiane, è al collasso, e il Lazio è una di queste. Tra la differenziata che fatica a decollare per quantità e qualità (soprattutto nella Capitale), i siti di stoccaggio perennemente stracolmi e perciò così vulnerabili al fuoco, gli impianti di riciclaggio che mancano, il tentativo di rispondere all’emergenza ricorrendo a soluzioni sbagliate e anacronistiche, i nodi di una pessima gestione che viene da lontano stanno drammaticamente venendo al pettine».
Legambiente punta a «una visione sistemica del problema rifiuti, che ci allontani in fretta da un insostenibile flusso lineare, che non fa altro che alimentare un’altrettanto insostenibile dissipazione di risorse ed energia, e traghetti l’economia verso percorsi circolari virtuosi, dove viene meno l’idea stessa di rifiuto per far posto alla riduzione, al riuso, al recupero e al riciclo».